domenica 14 dicembre 2014

A Baltic Novel

Ed eccoci finalmente all'etichettatura ed all'assaggio della Baltic Porter.

Il nome che gli abbiamo dato è "A Baltic Novel", ad indicare una fiaba baltica, che seppure sia stata ricca di colpi di scena, finalmente si è conclusa con un lieto fine.

Per lo stile dell'etichetta abbiamo optato per qualcosa di minimale, in nero su fondo colorato.
Il colore scelto per lo sfondo è stato l'azzurro, con l'unica parte grafica costituita dal triplo corno di Odino, unito alle consuete informazioni che non possono mancare in una birra brassata in casa.





E' stato prodotto anche un codice QR che riporta a questo blog ed alla pagina FB di Luppolo Sannita Homebrew.

Ed ecco la creatura insieme alle sue sorelle:
Come si vede dalla foto, ormai le scorte iniziano a scarseggiare, quindi al più presto bisogna birrificare :)



Ma andiamo all'assaggio, come si vede dalla foto, è di un marrone carico, la schiuma non è molta, ma c'è ed ha una media persistenza.






Siamo molto soddisfatti da come si presenta dal punto di vista visivo, cercavamo una birra scura, ma non tanto quanto la sua sorella Inglese, cercavamo una schiuma presente ma non invadente, che rispecchiasse l'effetto stile pompa inglese, e c'è.. botta di cu..ehm fortuna :) può darsi, fatto sta, che data la FG di 1026, per il priming, abbiamo deciso di usare solo 2 grammi di zucchero per litro, la scelta è stata azzeccatissima.

Al naso, al primo impatto la botta di alcol, 8.4 gradi, è imponente, per poi lasciare spazio a note tostate, di cioccolato e caramellato.
Il corpo è medio, l'amaro presente ma non invadente.
Insomma, direi che con ancora un po' di mesi di maturazione, se non finisce prima, sarà ancora meglio.

Alla prossima!!



lunedì 20 ottobre 2014

Quella maledetta Porter finalmente imbottigliata

Eccoci..
finalmente dopo settimane di patimenti la Baltic Porter è stata imbottilgiata.

Data la FG alta, sebbene le Ales inglesi richiedano sui 4/4,5 grammi al litro, abbiamo optato per una quantità più bassa, pari a 2,5.
In questo modo, con una lunga maturazione, prevediamo una carbonazione in linea con lo stile, data dal parziale smaltimento dello zucchero residuo.

ecco le bottiglie pronte per lo stoccaggio:





in totale sono 40, di cui 4 da 25cl, le restanti da 33cl.

Ci aggiorniamo tra un mesetto per un assaggio preliminare.

lunedì 8 settembre 2014

Quella maledetta Porter

Finalmente ci siamo, dopo mesi di pianificazione, organizzazione, riorganizzazione e revisione della ricetta, siamo pronti a brassare la nostra Baltic Porter in BIAB!

Il modo migliore di brassare una buona birra è quello di farlo in concomitanza ad una bella braciata tra amici!

Tutto pronto, tutto organizzato, brace ok, altoforno per il ruoto di patate ok!



Ed ecco che iniziano i primo intoppi, il mulino rigorosamente autocostruito inizia ad incepparsi o a far passare i grani senza frantumarli.
Con tanta, e soprattutto santa, pazienza il signor "Luppolo Sannita", mio socio in affari brassicoli, si mette all'opera per trovare la giusta regolazione.

Iniziamo a scaldare l'acqua ed ecco che il secondo problema si presenta.
Il fornellone inizia a fare i capricci, allora decidiamo di utilizzare l'altro fornello, più piccolo ma nuovo e funzionante. Ci spostiamo dentro e, raggiunta la temperatura di mash in, inseriamo i malti nella sacca.
Fin quì tutto ok, Mash in, monostep all'inglese 66°, mash out.
Pesiamo i luppoli.
Estraiamo la sacca per la "strizzata".
E' pesantissima, 9 chili di malti bagnati sono tanti! Tanti e pesanti!
Andiamo in bollitura, 3 gittate di luppolo e via.
Montiamo tutto per il raffreddamento con il controflusso.


Parte il raffreddamento, tutto ok, solo che alla fine, dei previsti 23 litri a 1085 di densità iniziale, ne abbiamo solo 15 a densità di 1088.
Peccato, anche perché poi ci accorgiamo che nella bacinella in cui avevamo lasciato la sacca, altro mosto, presente nelle trebbie, è sceso, ma ormai era perso, diciamo un altro litrozzo :(

Mi sa che la prossima volta che decidiamo di brassare una birra con una OG così alta, toccherà modificare i conti, o passare ad all grain classica.
E' tutta esperienza.
Ad ogni modo inoculiamo il lievito, rigorosamente Mandrake per basse fermentazioni, e posizioniamo il fermentatore in frigo, con l'STC 1000 impostato a 10°.

Staremo a vedere.

AGGIORNAMENTO 13/09/2014
Travaso effettuato, e dei 15 litri iniziali, tolta la fondazza ne sono rimasti poco più di 13.
Poca ma buona :) !!

AGGIORNAMENTO  1/10/2014
Dopo aver atteso pazientemente che la fermentazione continuasse dopo il primo travaso, il giorno 28 settembre misuro la densità, prevedendo l'imbottigliamento durante la settimana successiva, e lì la sorpesa:
Densità ferma a 1070, meno di 20 punti in meno rispetto a quella di partenza.
Dopo giorni di travaglio, ipotesi e congetture, il martedì successivo ci decidiamo a tentare il tutto per tutto e  staccare la spina del frigo controllato per fargli guadagnare la temperatura ambiente, così da inoculare altro lievito, questa volta, fuori stile a parte, ad alta fermentazione.
Ossigeniamo, confidando che l'elevata densità ancora da essere lavorata dal lievito, scongiuri il rischio di ossidazione, ed impostiamo la temperatura del frigo a 18°, e meraviglia delle meraviglie, l'indomani sera il gorgogliatore vagisce che un piacere, fermentazione ripartita, ottimo profumo, mai sentito durante la prima fase, e crosta al di sopra del livello del mosto, alto sui 2 cm.
Staremo a vedere

AGGIORNAMENTO 13/10/2014
Travaso effettuato.
SG di 1026.
Alcol intenso al naso, sentori di tostato, cioccolato e caffè.
Promette benissimo, nonostante i problemi con il primo lievito inoculato.
Speriamo di imbottigliare, finalmente, il prossimo fine settimana.

martedì 2 settembre 2014

Assaggio Taj - India Pale Ale

L'assaggio ufficiale della Taj, birra in stile India Pale Ale, ha superato tutte le aspettative.

Il luppolo EKG in Dry Hopping, seppure in quantità modesta, ha conferito alla birra un profumo molto intenso e cratteristico.

Il corpo è medio, la carbonatazione è moderata, la schiuma densa e persistente.
L'amaro è presente, ma non troppo invadente. Si bilancerà ancora meglio con la maturazione.. spero che arrivi a Natale per regalarne qualche bottiglia :)
Il colore, come si evince dalla foto, tende al ramato scuro.

Alla prossima!

martedì 12 agosto 2014

Ipa etichettata

Il risultato è questo. Speriamo sia anche buona.. il profumo prometteva bene ed anche il sapore del mosto era ottimo.

domenica 20 luglio 2014

Imbottigliamo l'IPA


Finalmente dopo due settimane di fermentazione a temperatura controllata, e fissa a 20 gradi, è giunto il momento di imbottigliare.
Procediamo come al solito al travaso, per eliminare i fondi residui, pochi per la verità, ed il sacchetto di EKG per il Dry Hopping.
Per il priming ho aggiunto 4gr/l sciolti in un bicchiere d'acqua, bollito per qualche minuto, raffreddato rapidamente e versato nel secondo fermentatore durante il tevaso.
Come si evince dalla foto il metodo utilizzato è quello di collegare i due fermentatori mediante il rubinetto, si fa presto, ed il mosto non splasha.




Nel frattempo risciacquiamo le bottiglie con acqua e metabisolfito e le mettiamo a sgocciolare

e questo è il lavoro finito, in attesa di etichettatura



che sarà questa:

alla prossima

Etichette Tripel Belga

di seguito l'immagine che ho scelto per le etichette della Tripel belga, che berremo a Natale

e qusta è una foto del lavoro finito






martedì 15 luglio 2014

Costruzione agitatore magnetico 1.0

Costruzione agitatore magnetico 1.0

E' iniziata la costruzione di un agitatore magnetico per fare gli starter dei lieviti.

Lo potevo comprare, ma ho deciso di autocostruirlo per molti motivi, uno sicuramente è economico, infatti sui siti specializzati o sulla baia si trova a prezzi non esattamente bassi, oltre al fatto che costruire un attrezzo in casa, partendo da materiali di recupero, è sicuramente più stimolante rispetto al fare un banale ordine online.

Andiamo a vedere di cosa si ha bisogno:
- Ventola da PC, che fungerà da rotore
- Magnete al neodimio, si trovano in commercio in formato "bottone" a prezzi bassissimi, oppure si possono smontare da vecchi hard disk non funzionanti, ve ne sono addirittura 2, si trovano alla base della testina di lettura/scrittura
- sorgente di alimentazione
- connettore per pila, o altro connettore da usare con l'alimentatore
- box contenitore, in plastica o in legno
- fili unipolari per fare i collegamenti
- viti di varie misure, a seconda delle esigenze e del tipo di contenitore scelto
- Sorgente di alimentazione

Opzionali:
- switch on/off
- potenziometro

Lo schema utilizzato è il seguente,






nel primo prototipo, non avendo ancora trovato/acquistato un interruttore ho ponticellato i due cavi come da schema seguente.



In questo modo, applicando una differenza di potenziale, il circuito risulta sempre chiuso e quindi va subito in funzione.

Per il box esterno ho utilizzato un vecchio contenitore in legno di una cintura.

E come alimentazione, almeno per testare il circuito ho messo una pila, che sarà sostituita al più presto da un alimentatore che sia in grado di salire almeno a 12 Volt, in quanto la pila al massimo della carica, di poco supera i 9, e non sono sufficienti allo scopo, ma mi ha permesso comunque di fare qualche prova.

Di seguito qualche foto, dello stato dell'arte.


Ci aggiorniamo al prossimo ugrade.

lunedì 14 luglio 2014

Travaso Coopers IPA

13/07/2014
travasiamo la Coopers IPA, ultimo kit da smaltire prima del passaggio a metodi più raffinati.

Avevamo brassato la settimana scorsa utilizzando 600 grammi di brewmalt e 500 di zucchero e lievito S04 della Fermentis, ottenendo una OG pari a 1045.

Dopo una settimana di fermentazione a 20 gradi, la densità è scesa a 1014, è auspicabile che scenda ancora di 4 o 5 punti nei prossimi giorni.

Lo strato di sedimento era importante, quasi due centimetri di melmaglia dovuta al lavoro dei lieviti, e 3 cm di crosta al di sopra del livello del mosto, formatasi nei primi giorni, dovuta alla schiuma prodotta dalla fermetazione tumultuosa.

Per la prima volta sperimentiamo il Dry Hopping, con circa 50 grammi di Luppolo East Kent Goldings, AA 3.8, inserendo una hop bag legata all'interno del rubinetto, per non farla salire troppo a galla. direttamente nel fermentatore.

La calza era nuova, nonostante ciò è stata bollita, insieme al filo utilizzato per fissarla al rubinetto, per 15 minuti.



Alla fine di tutti i passaggi, il fermentatore è stato riposto nuovamente in frigo, controllato mediante STC 1000.


Di seguito il dettaglio del controllore in azione, mentre riporta la temperatura, salita, sebbene di poco, durante il travaso, al target di 20 gradi.





Ci aggiorniamo alla prossima settimana