venerdì 13 gennaio 2017

Belgian Dark Strong Ale e bassa efficienza

Finalmente, dopo tanti impegni, lavoro e febbre, proprio quando avevo pianificato una cotta, il 5 gennaio è il giorno fatidico, in cui riaccendo il fornellone, dopo mesi lontano dall'all grain.
Per ripartire alla grande, decido di brassare una birra potente, magari, dato il grado alcolico elevato, e la lunga maturazione che ne consegue, da bere il prossimo autunno.
Il giorno prima preparo tutto quello che mi serve e macino i grani, ma questa volta qualcosa va storto, tanto per iniziare con il piede giusto, la batteria dell'avvitatore, che uso per motorizzare il mulino autocostruito, dopo anni di onorato servizio, non regge la macinazione di circa 8 chili di malti. Pertanto decido di lasciare un chilo o poco più per l'indomani mattina, mentre l'acqua arriva alla temperatura per il protein rest, e soprattutto, dopo un ciclo di carica completo.

Alle 7:30 i fuochi erano accesi e via con la prima rampa, durante la quale completo di macinare i grani che mi erano rimasti.

Il clima rigido ha fatto sì che la temperatura si abbassasse repentinamente, costringendomi ad accendere la fiamma più volte.

Alla fine della canonica ora di mash la conversione non era terminata, nonostante il rifrattometro indicasse una SG di quasi 1070, pertanto decido di tenere la temperatura delle alfa amilasi ancora per un quarto d'ora.
La quantità di grani era abbastanza importante, ed il doppio fondo crea uno spazio morto al di sotto di esso, per questa ragione, quando le quantità di malti sono troppo elevate, si crea un pastone difficilmente mescolabile.
Passato il tempo extra il test da' esito quasi positivo, ma non del tutto soddisfacente, tuttavia, certo che nulla o poco altro si potesse chiedere all'impianto casalingo a mia disposizione, decido di passare ugualmente al mashout.

Il resto della cotta prosegue senza particolari intoppi, tranne che alla fine mi trovo con qualche punto in meno rispetto al target, e mezzo litro in più di mosto.
Poco male, alla luce di ciò ho potuto provvedere ad una più accurata configurazione iniziale del software che utilizzo per la realizzazione delle ricette.

Alla fine mi trovo con con 22,5 litri di prezioso mosto nel fermentatore, nel quale inoculo 2 bustine di lievito T58, ceppo belga, di quelli che puzzano.

Dopo 7 giorni dall'inoculo, al travaso, siamo a circa 1015/1020, non ho potuto prendere una misura precisa, poiché, utilizzando il rifrattometro, con relativa formula di correzione, il primo mosto che usciva era molto torbido, a causa dello spesso strato di lievito formatosi sul fondo. Quando il liquido è torbido, la linea di misurazione è molto sfocata, nei prossimi giorni provvederò a tenere sotto controllo l'andamento della seconda fermentazione.

Alla prossima!

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